Come richiedere il contributo affitto 2017 e in cosa consiste
Lo Stato riconosce in via straordinaria il contributo affitto 2017 a chi per gravi motivi non riesce a far fronte all’affitto.
L’inquilino in difficoltà deve fare la richiesta per ottenere questa agevolazione che verrà riconosciuta sulla base di requisiti particolari. In base alla situazione della famiglia che ne fa domanda, ci sono possibilità di accedere ad un Fondo Morosità incolpevole, ad un Fondo Nazionale Sostegno all’Accesso alle Abitazioni in Locazione o ai bandi indetti dai Comuni per aiutare chi non riesce sostenere i costi del mutuo o dell’affitto.
FONDO MOROSITÀ INCOLPEVOLE
Il contributo affitto 2017 viene pagato con le risorse che il Governo ogni anno stanzia con la Legge di Stabilità, al Fondo Morosità incolpevole, fondo disponibile solo nei Comuni ad alta densità abitativa.
Per aiutare le famiglie in emergenza e prevenire lo sfratto, lo Stato ha istituito anche non solo un Fondo Anti-sfratti ma anche un Fondo Nazionale Sostegno all’Accesso alle Abitazioni in Locazione. Quest’ultimo prevede la concessione di un contributo di locazione pari alla differenza tra il canone di affitto per un alloggio popolare ed il canone di affitto versato per la propria casa.
Tale fondo è gestito dai Comuni attraverso l’emanazione ogni anno di bandi caratterizzati da scadenze specifiche e moduli di istanza. Le caratteristiche dei bandi possono variare da città a città, ecco perché è bene rivolgersi al proprio comune per chiedere informazioni in merito.
REQUISITI PER OTTENERE IL CONTRIBUTO AFFITTO 2017
Ovviamente per poter aver accesso agli aiuti devono esserci gravi motivi. I requisiti necessari per poter aver diritto al contributo legato al Fondo Morosità Incolpevole, sono nello specifico: Licenziamento o riduzione dell’orario di lavoro, Cassa integrazione; Mancato rinnovo del contratto a tempo determinato; Cessazione, per causa di forza maggiore, di attività lavorativa autonoma, Infortunio o decesso di un componente della famiglia che concorreva al reddito del nucleo.
I requisiti per accedere al Fondo Inquilini morosi sono: possedere un ISEE 2017 al di sotto di 26.000 euro; nessun componente della famiglia deve avere la proprietà, l’usufrutto, l’uso o l’abitazione di un immobile fruibile all’interno della stessa città; aver ricevuto l’atto di convalida di sfratto per morosità; aver registrato regolarmente il contratto di affitto. L’appartamento non deve essere di lusso (non deve quindi appartenere alle categorie catastali A1, A8, A9); bisogna risiedere almeno un anno nella casa in affitto per la quale si è ricevuto lo sfratto; avere la cittadinanza italiana o UE o essere in possesso del permesso di soggiorno CE.
A parità di requisiti, rappresenterà un requisito preferenziale la presenza in famiglia di un minore, di un ultra settantenne o di un invalido con almeno il 74% di invalidità, di un familiare in carico ai servizi sociali o alle ASL.
Per ottenere il contributo affitto 2017 sono considerati prioritari anche gli inquilini con sfratto esecutivo per morosità che stipulano un nuovo contratto di affitto a canone concordato.
AIUTI FINO A 8.000 EURO
L’importo massimo che può essere stanziato per la Morosità Incolpevole è fino a 8.000 euro da erogare in tre modi:
- In caso di rinuncia allo sfratto da parte del proprietario: il contributo è pari alla morosità pregressa, fino ad un massimo di 8.000 euro;
- Nel caso in cui l’affittuario scelga di prorogare l’esecuzione dello sfratto: il contributo versato sarà pari al numero dei mesi interessati dal differimento, e in ogni caso non inferiore a 6 più 3 mesi di morosità pregressa.
- Nel caso in cui venisse stipulato un nuovo contratto di affitto in un altro alloggio, il contributo sarà pari a 3 mensilità del nuovo contratto di locazione.
COME FARE DOMANDA
L’istanza per aver diritto al Fondo Morosità Incolpevole va fatta presso il Municipio in cui si risiede che valuterà se ci sono tutti i requisiti richiesti e se ci sono bandi a cui poter accedere in quel momento.
IL FONDO NAZIONALE SOSTEGNO ALL’ACCESSO ALLE ABITAZIONI IN LOCAZIONE
Questa sovvenzione, concessa dallo Stato sempre attraverso i Comuni, viene stanziata anticipatamente allo scopo di scongiurare lo sfratto ed è pari alla differenza tra il canone di affitto che si pagherebbe per un alloggio di residenza popolare e l’affitto che invece la famiglia in difficoltà paga per la propria casa.
Per avere informazioni sulle possibilità di ottenere il Fondo nazionale sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione è necessario rivolgersi presso il comune in cui si risiede o presso i sindacati inquilini.
REQUISITI PER IL FONDO NAZIONALE SOSTEGNO ALL’ACCESSO ALLE ABITAZIONI IN LOCAZIONE
Per aver diritto a questo aiuto economico bisogna essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno CE; avere la residenza nel Comune in cui si presenta la domanda; avere un contratto di affitto registrato all’Agenzia delle Entrate e non averlo stipulato tra parenti o affini; non essere assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica o comunali come ad esempio alloggi ATER ex IACP; non avere nessuno in famiglia che sia proprietario, usufruttuario di un immobile ubicato nella stessa città in cui si risiede; la casa anche in questo caso non deve essere di lusso rientrare nelle categorie catastali A1, A8, A9; la famiglia che fa la richiesta non deve aver ricevuto per l’anno in corso altri aiuti e contributi d’affitto; il reddito ISEE, infine, varia in base alla delibera comunale.